STUDIO SUL PRIMO CANTO DELL' INFERNO
STUDIO SUL PRIMO CANTO DELL' INFERNO
INTERPRETI
Nicola Poli, Barbara Chinaglia, Sara Piffer, Cristiano Cattin, Antonia Bertagnon, Fiorella Tommasini, Emanuela Rossi, Giulio Baraldi, Benedetta Errigo, Rossella Bergo
COSTUMI
Thierry Parmentier
REGIA
Massimo Munaro
PRIMA RAPPRESENTAZIONE:
Rovigo, Teatro Don Bosco, maggio 1995
Ci è capitato spesso, nel corso degli anni, da parte di diversi Istituti Superiori non solo del nostro territorio, di ricevere la proposta di realizzare dei Corsi per i loro studenti, con l'inevitabile richiesta di presentare alla fine del laboratorio uno Studio finale a favore, almeno, degli altri studenti della Scuola.
Questo Studio sul Primo Canto dell'Inferno, a cui poi è seguito uno Studio sul Terzo Canto, è diventato in qualche modo il prototipo per noi dell'esperienza da proporre ai ragazzi.
Sembrava, all’inizio, una scommessa folle quella di mettere in scena i primi canti dell’Inferno, rispettando in modo integrale la parola Dantesca e di farlo con un gruppo di attori giovanissimi. Eppure tutto questo è avvenuto sempre con estrema semplicità, con quella energia vitale ed entusiasmante che caratterizza il lavoro di ogni gruppo di adolescenti coi quali abbiamo lavorato, al punto che ogni voltai ragazzi hanno finito per abitare con il loro corpo quelle parole che fino a quel momento erano sembrate a loro completamente estranee.
E' il miracolo per noi, ogni volta ripetuto, del teatro.
C'è sempre qualcosa in un testo poetico che rimane irriducibile ad un senso univoco, o due, piuttosto che fare appello alla nostra ragione, si rivolge, senza nessuna mediazione possibile, direttamente ai nostri sensi. E' questo ad avere resto estremamente popolare un autore altrimenti arduo e impossibile come Dante Alighieri. Se il primo canto dell'Inferno, fra gli altri, è inciso in maniera indelebile nella nostra cultura, ed innanzi tutto nella nostra cultura popolare, è perché questa parola poetica possiede una forza ustionante e definitiva che riverbera ben al di là del suo significato razionale. Una parola che continua a riverberare potente anche in questi nostri tempi moderni.
Lavorare su questo canto con un gruppo di adolescenti ha avuto così il sapore di un tuffo ignoto in qualcosa di arcaico che pure ha profondamente a che fare con le nostre vite.
La scrittura scenica che abbiamo operato non vuole né sottolineare né chiarire il senso delle parole, il loro significato, quanto proporsi come ulteriore riverberazione poetica.
In teatro la parola, il verbo, deve farsi carne.
Nel corso degli anni questo Studio è stato realizzato da una decina di diversi gruppi di adolescenti.